Quartieri e non cantieri

striscioneCon questo slogan in 300 abbiamo attraversato le vie di borgo San Paolo sabato 7 giugno: un corteo animato e comunicativo che ha attirato l’attenzione dei passanti e degli abitanti affacciati alla finestra.
Un corteo che è una denuncia delle politiche cittadine di riqualificazione urbana totalmente piegate a logiche speculative di mercato e che per nulla si cura della qualità della vita degli abitanti dei quartieri.
Siamo partiti dalla vecchia sede del Gabrio, ancora in attesa di essere bonificata dall’amianto nonostante le roboanti promesse dell’assessore Passoni, e abbiamo attraversato l’area del cantiere Diatto aprendone il cancello per denunciare a tutti il suo totale abbandono dal dicembre 2013 senza neanche il termine dei lavori di bonifica.
Forte è stato l’impatto degli enormi buchi e della parte della struttura tutelata dalla sovraintendenza assolutamente non in sicurezza ed abbandonata a se stessa: uno scempio di un bene comune ed un rischio per la cittadinanza di cui è responsabile in primo luogo PRELIOS, gruppo privato che gestisce il fondo città di Torino, fondo in cui vi è la partecipazione del comune di Torino con una quota del 35%.
Ci siamo poi diretti verso il rudere dell’Ex Westinghuose, circondato da case costruite nel periodo olimpico e mai terminate e con gli ennesimi cantieri mai chiusi: un panorama degno di una città bombardata.
Abbiamo volute leggere delle poesie per ricordare che qui avrebbe dovuto sorgere la nuova biblioteca civica al posto di quella chiusa da oltre vent’anni: il solo progetto della biblioteca è costato 16 milioni di € ed ha anche vinto premi internazionali, ma ora a ricordalo restano solo alcuni cartelli stradali che paiono delle beffe.
Il corteo è terminato nei giardini di corso Vittorio condannati a sparire perché l’amministrazione ha ormai deciso che nell’area Ex Westinghouse sorgerà un enorme centro congressi, un ipermercato ed un parcheggio: un altro regalo agli speculatori finanziari e agl’industriali del cemento.
Si perché sono loro che continuano a governare in questa città infischiandosene di ciò che i cittadini chiedono e desiderano per aumentare la qualità della vita della nostra città: tante sono le situazioni che ci hanno raccontato semplici cittadini ed altri comitati di cantieri e beni comuni abbandonati, con spreco enorme di soldi e risorse di tutti.
Ora noi attendiamo il consiglio di circoscrizione del 2 luglio: lo attendiamo da tempo per chiedere come mai un bene comune come la Diatto è stato regalato ai privati senza neanche firmare una convenzione sul progetto da realizzarci e come è stato possibile che un privato abbia potuto abbattere un monumento storico contraffacendo palesemente carte e documenti.
Il 2 luglio faremo sentire la voce del quartiere per chiedere che sia discusso dalla cittadinanza il futuro dell’area

Qui, qui e sul nostro profilo facebook trovate alcune foto della manifestazione, qui l’unico articolo che ci risulta sia stato pubblicato in proposito

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