A quasi 2 mesi dalla richiesta abbiamo inviato un sollecito alla soprintendenza beni archetettonici.
Quello che chiedevamo, e chiediamo sono sostanzialmente due cose
– La possibilità di avere un incontro con la soprintendenza stessa e con la direzione regionale per i beni culturali
– La possibilità di visionare i documenti (in particolare la nota prot. 18031 del 13/11/2009 della soprintendenza)
A noi sembrano richieste più che ragionevoli, riguardo all’accesso ai documenti addirittura viene da dire che non dovrebbe essere nemmeno necessario richiederlo, e che questi dovrebbero essere pubblicamente disponibili a tutti senza il filtro della soprintendenza o di altri enti. Noi la pensiamo così, ma alla soprintendenza evidentemente no, visto che in due mesi non si sono nemmeno preoccupati di rispondere alla richiesta.
Quindi noi proviamo a suonar loro la sveglia, vedremo se funziona, o se sarà necessario alzare il volume.
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Meta
Ma magari facessero far cassa al comune! In realtà le speculazioni sono una causa del buco di bilancio. Il comune fa cassa (un po’) vendendo ai privati, e s’indebita (molto) con gli stessi privati. Poi per sanare taglia i servizi, mentre gli affari dei privati vanno in malora (appartamenti invenduti) ed al comune restano pure i costi (economici e sociali) di intere aree abbandonate.
La cassa del comune siamo noi. Il comune è la cassa dei privati. Noi facciamo arricchire i privati e siamo sempre più poveri.
Ecco a che servono le speculazioni.
bravi e brave! continuate a resistere contro le speculazioni che hanno il solo scopo di far fare cassa al comune