In quartiere è apparso un tetris di cemento per nascondere i fantasmi dello spreco di denaro pubblico: i nuovi casermoni del Campus San Paolo dedicato agli studenti universitari (benvenuti!) e alla riqualificazione dell’area nascondono l’ennesimo affare pubblico/privato. Anzi il nostro quartiere in questo caso rappresenta il primo caso di un business che sta crescendo (vedi 1 e 2): quello dell’accoglienza degli studenti fuori sede dopo i tagli al servizio pubblico messi a punto dalla regione Piemonte tramite l’Edisu.
Procediamo con ordine e torniamo al nostro Campus posto al civico 101 di via Caraglio: in quest’area sorgevano fabbriche storiche della zona come la Lancia e la Meccanica Piemontese. Un decennio fa era partita una classica “riqualificazione” torinese fatta di palazzoni, soprannominati “gli scivoli” per i curiosi tetti ma già fatiscenti dopo neanche 10 anni, centro commerciale e verde pubblico. Al civico 101 restò in piedi l’ex scuola di formazione della Lancia e, anni dopo la chiusura e passata la proprietà al Comune, venne concessa all’associazione Acmos che vi aprì il Belleville, un locale per concerti e socialità a pagamento. Nel 2006 un improvviso incendio distrusse i locali e per anni non restarono che ruderi dannosi alla salute, vista la presenza d’amianto.
Arriviamo al 2012 quando viene annunciata la nascita del Campus progettato con la partecipazione di 3 soggetti: Fondo Erasmo (di proprietà al 50% della gruppo Monte dei Paschi di Siena, quello della banca in crack, e per il restante 50% del gruppo immobiliare Caltagirone il cui proprietario è noto alle cronache giudiziarie da anni, comune di Torino e CdP Investimenti Sgr.
Il Fondo Erasmo è nato per far crescere l’housing sociale tra gli studenti: in pratica sfruttano la necessità degli universitari fuori sede di trovare un tetto, vista la riduzione dei posti letto pubblici in atto da anni. Anche in questo caso il Campus San Paolo fa scuola offrendo un letto in stanza condivisa senza cucina a 340€. È quasi superfluo ricordare che per quella cifra nel nostro quartiere si affitta un monolocale.
Il comune di Torino, pressato dalla necessita di riqualificare e bonificare l’area, concede l’usufrutto dell’area per 99 anni ed oggi ha intenzione di allargare il progetto tramite il Masterplan delle accoglienze universitarie, che vede coinvolti altre 7 fatiscenti proprietà comunali.
La CdP Investimenti è invece una società di Cassa depositi e prestiti che gestisce il maxi-fondo immobiliare per il social housing, nato dallo svincolo di soldi dell’Inps dovuti alle varie riforme delle pensioni avvenute in questi anni. In pratica l’Inps avendo accumulato i soldi per pagare pensioni che oggi sono state abolite con le varie riforme, ha ricavato un tesoro da 1,64 miliardi di euro che ha deciso di investire per fini “sociali”: in particolare gli investimenti in residenze per studenti hanno visto un ingresso di 325 milioni di euro per mettere in cantiere 6.530 posti letto. Di questi 100 milioni circa sono andati al fondo Erasmo.
Non c’è che dire non manca nulla, salvo gli interessi dei cittadini. Noi residenti viviamo l’ennesima beffa di utilizzo di soldi pubblici per costruire un edificio che non ci offre nessun servizio; da anni chiediamo per esempio di realizzare una nuova biblioteca (manca da oltre venti anni in quartiere) e ci viene ripetuto dal comune che si accettano solo progetti a costo zero.
Agli studenti ribadiamo il nostro benvenuto. Li abbiamo visti aggirarsi smarriti con le famiglie e le valigie in quest’angolo di periferia urbana e ci auguriamo che all’atto di intascare i vostri soldi vi abbiamo informato che sia il Politecnico sia l’Università degli studi sono decisamente lontani dalla vostra residenza… nel caso non lo sappiate:
Campus San Paolo – Sede Politecnico corso duca degli Abruzzi: 2 km 20 minuti a piedi
Campus San Paolo – Sede Università degli Studi via Po: 5 km 1 ora a piedi
Campus San Paolo – Biblioteca civica villa Amoretti (la più vicina): 2,1 km 28 minuti a piedi
Campus San Paolo – Piscina e palestra CUS Torino: 1,4 km 16 minuti piedi
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