Nelle nostre ricerche abbiamo trovato la foto che vede qui a lato (cliccateci sopra per ingrandire). E’ una foto di via Vinadio dopo un bombardamento, nel 1944. Sullo sfondo si vede il muro della diatto (in quegli anni ormai SNIA Viscosa), e al di sopra del muro svetta, integra, la cisterna che vediamo anche oggi.
Cosa c’è di strano in questo? Bè, per dirne una il fatto che sulla relazione illustrativa generale del progetto la cisterna non risulta prima del 1946 (cfr planimetrie pagine 22 e 23), mentre la foto testimonia che era presente nel ’44, e chissà quanto prima.
Cosa significa tutto ciò? In primo luogo che il comitato di cittadini ribadisce la richiesta già formulata alla Direzione Regionale ed alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di approfondire in modo professionalmente adeguato la ricerca di carattere storico-architettonico sulle strutture dell’antica fabbrica, perché la datazione della cisterna al 1946 è un errore grossolano. E poi si abbassa la datazione della struttura a meno di 70 anni. Termine molto importante perché il codice dei beni culturali (Dlgs 42\2004) sostiene che sono soggette ai disposti di tutela, indistintamente tutte le opere immobili di proprietà pubblica aventi oltre 70 anni, di autore non più vivente, salvo diversa valutazione. Questa disposizione finisce per stabilisce un punto di riferimento cronologico importante anche per le strutture di proprietà privata. Sarà un caso che si voglia datare a meno di 70 anni proprio quella parte della fabbrica destinata alla demolizione?
Dell’argomento ha parlato anche La Stampa del 14/3/2013