“Se non diamo ai nostri bambini ciò che si aspettano, quando cresceranno ci presenteranno il conto!” Così lunedì è intervenuta una maestra delle elementari durante il consiglio aperto della terza circoscrizione sulla chiusura delle biblioteca Carluccio di via Monte Ortigara avvenuta a gennaio 2015.
Insieme a lei altri insegnanti e cittadini hanno portato anche 2 differenti raccolte firme per chiedere di riavere almeno una delle biblioteche del nostro quartiere all’assessore alla cultura Braccialarghe, al dirigente del sistema bibliotecario torinese Messina e al presidente di circoscrizione Daniele.
Con un grande abbraccio buonista i nostri hanno promesso di agire o per risanare il problema legato alla dispersione di lana di vetro nell’impianto di riscaldamento della biblioteca Carluccio o eventualmente trovargli una sede alternativa: torneranno a febbraio, dicono, per informare il popolo sulle loro conclusioni.
Il resto è amnesia collettiva: cancellata la biblioteca Regis/caserma Lamarmora ormai chiusa da anni benché l’anagrafe delle biblioteche italiana ancora la riporti, cancellati possibili luoghi alternativi per la biblioteca Carluccio in quartiere come l’ex Csea di via Bardonecchia 151 molto vicina alla sede attuale, perché l’amministrazione comunale l’ha messa in vendita con il progetto di farne un parcheggio ed un supermercato
Per quanto riguarda l’investimento… denaro il comune non ne ha perché oggi la cultura in questa città si fa solo con festival, mostre, esposizioni eventi temporanei insomma che si tengono per lo più in centro e che quando finiscono lasciano solo l’amarezza del nulla in cui viviamo in periferia.
Progettare un servizio permanente per i cittadini…una politica terminata l’altro millennio e rottamata dai politici manager attuali.
Per fortuna che qualche adulto se lo ricorda e può liberare i bambini dalle ragnatele in cui li abbiamo abbandonati.
Nella prima parte di questo video la situazione attuale dello stabile