Nei giorni scorsi sono usciti due articoli che parlano della ex Diatto.
Il primo, su Torino Cronaca del 10 Aprile, è interamente a riguardo dell’argomento, il secondo, su Repubblica del 15 aprile, riguarda principalmente l’Urban Center, ma l’architetto Olmo accenna alla nostra questione.
Riguardo ad ognuno dei due vorremmo fare un precisazione.
Torino Cronaca spiega correttamente le richieste contenute nella nostra petizione, al termine dell’elenco delle richieste riporta però la frase “Oltre allo sgombero degli anarchici che hanno occupato la ex-Fabbrica”. Anche se nulla nell’articolo lo afferma esplicitamente, leggendo si ha la sensazione che lo sgombero sia una delle nostre richieste.
Sentiamo il bisogno di precisare che questo non risponde a verità, in primo luogo perchè è il comitato stesso che occupa quei locali, e quindi se volessimo uno sgombero non dovremmo fare altro che andarcene, senza bisogno di chiedere nulla a nessuno, ed in secondo luogo perchè, almeno a larga maggioranza, i componenti del nostro non si definiscono anarchici.
Su Repubblica, invece, l’architetto Olmo (direttore dell’Urban Center Torino), intervistato sul ciclo di conferenze tenutosi nella struttura da lui gestita, una delle quali ha riguardato la ex Diatto, parla de “il tavolo aperto dall’assessore Ilda Curti con i residenti sul cantiere dell’ex Diatto”.
Riguardo a questo ci preme precisare che un simile tavolo ad oggi non esiste. Nonostante l’assessore Curti ne avesse promesso l’apertura (il 20 febbraio, proprio all’urban Center), non ha poi dato seguito alle proprie dichiarazioni, e non ha cercato in alcun modo di contattare il nostro comitato. Al momento l’unica amministrazione ad aver cercato un dialogo con noi è la circoscrizione 3, con la quale abbiamo avuto ieri sera un primo incontro.