Guarda un po’

CoopWestinghouseAvevamo già detto che a nostro modo di vedere la questione Diatto e la questione Westinghouse avevano molte similitudini (in realtà tutte le questioni riguardanti la cosiddetta ‘riqualificazione’ di immobili pubblici a Torino ne hanno), apprendiamo ora da questo trafiletto che se ne aggiungono altre. Per brevità non entriamo nel discorso sulla coerenza di chi prima partecipa ad una gara d’appalto e poi, avendola persa, dichiara che non era legittimo indirla, e concentriamoci sulle similitudini che dicevamo.
La prima, la più evidente, è che entrambe finiscono davanti al TAR, la seconda è che le irregolarità che, stando all’articolo, la Coop contesta nel caso Westinghouse in buona parte coincidono con quelle che noi contestiamo nel caso Diatto, ovvero la mancanza di una valutazione di impatto ambientale sufficientemente approfondita e l’utilizzo di una tipologia di variante urbanistica non corretta rispetto alle modifiche che la stessa introduce. Essendo le procedure attuate dal comune nei due casi identiche sarebbe quantomeno curioso che i due verdetti fossero diversi. Staremo a vedere, l’Italia è il paese delle sorprese, qualche volta potrebbe anche sorprenderci in positivo.

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