Risposta alla giunta

La giunta Appendino ha approvato il bilancio ed in Circoscrizione 3, così come nel resto della città, ha deciso di proseguire con le scelte politiche e urbanistiche della precedente amministrazione.

Nelle scorse settimane infatti ha dato il definitivo via libera alla svendita di due aree: quella del palazzo-civicogiardino di via Malta/via Lussimpiccolo (la gara si chiude il 7 dicembre) e dell’area Westinghouse.

Nella prima verrà costruita una residenza di lusso per studenti a reddito medio-alto, a pochi passi dall’identico Campus San Paolo inaugurato un anno fa: abbiamo ampiamente spiegato come la sua costruzione sia stata fatta con soldi pubblici e la proprietà, come la gestione ed i guadagni siano invece privati.

Sulla seconda verranno invece costruiti un ipermercato, un centro congressi ed un parcheggio. Verrà così eliminata la storica area verde di corso Vittorio, posta di fronte al Tribunale, sostituita dagli ennesimi rachitici alberelli su soletta.

Come si realizzi la propaganda della campagna elettorale 5 stelle, fatta di aree verdi di prossimità e luoghi di aggregazione, da realizzare con la partecipazione, la condivisione ed il protagonismo dei cittadini, ancora non s’è capito.

Ci chiediamo come si presuma di costruire la partecipazione, se la nuova amministrazione comunale non organizza incontri di presentazione e discussione in quartiere, di questi e altri progetti urbanistici che coinvolgeranno la zona, come il passante TAV che ha come punto di snodo il vecchio “scalo San Paolo” di corso Rosselli (vedi pagina 7, Fase 0 di questo documento)

Capiamo ancora meno come l’ex Assessore all’Urbanistica di Rivalta, dove con il suo intervento il piano regolatore è stato rivisto secondo i criteri del “consumo di suolo zero”, possa rimanere Vicesindaco ed Assessore all’Urbanistica di una giunta che persegue imperterrita queste operazioni di speculazione immobiliare.

Un articolo comparso a tutta pagina su La Stampa di venerdì 2 dicembre contiene un messaggio diretto al nostro comitato, da parte del Consigliere e Presidente della Commissione Urbanistica, Damiano Carretto, che prima di sedersi tra i banchi della maggioranza era il portavoce proprio del comitato per il no al progetto sull’area Westinghouse, insieme a diversi militanti pentastellati.

Ci permetta di risponderle caro consigliere Carretto: la compensazione pensata sul nostro quartiere per farci mandare giù l’affare Westinghouse puzza di vecchia politica!
Gli oneri di urbanizzazione non possono e non devono essere usati per garantire servizi minimi essenziali, come l’apertura dell’area verde di via Revello e la biblioteca Carluccio.
Anche perché sappiamo bene quali siano i tempi dei privati nel portare a termine le loro opere; il cantiere Diatto aperto in tutta fretta aspetta ancora la fine della bonifica, a 3 anni e mezzo dall’inizio.

La scusa degli ammanchi di bilancio non può bastare, dato che sempre in campagna elettorale era stato detto come la questione sarebbe stata affrontata con un’ottica differente (cosa successa in altre città come Napoli). Invece nuovamente la politica si è genuflessa all’economia (e particolarmente a quella finanziaria e speculativa): non crediamo che dal 2017 i conti torneranno a posto, soprattutto se la leva per farlo è quella degli investimenti da parte dei privati, rapidi ad accaparrarsi un’area per iniziare dei lavori che puntualmente si fermano per anni, a causa di problemi di liquidità o fallimenti. Sappiamo tutti molto bene come il cantiere Diatto sia la prova provata di queste dinamiche.

Proprio quei privati che anche voi ora pretendete di presentarci come soccorritori, rendono invivibili e degradate fette di territorio attorno a noi.

Noi non staremo a guardare in attesa di una buona notizia!

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