Ancora non è vuoto, ma il centro sociale Gabrio ha annunciato di aver già iniziato a traslocare la sua sede in via Millio, lasciando quindi vuoto lo stabile di via Revello 3. La palla quindi passa al comune che da tempo dice di aver stanziato i fondi per la bonifica dell’amianto presente nella ex scuola. Sulla base dell’esperienza maturata in questi mesi sulla questione della ex Diatto ci permettiamo di avanzare alcune richieste che ci paiono di minimo buon senso
– Il rispetto, durante le operazioni di bonifica, di tutte le norme di legge e soprattutto del principio di precauzione. Relativamente alla ex Diatto, ad esempio, i lavori di abbattimento iniziarono senza che la strada adiacente (su cui precipitavano materiali, come documentato qui) fosse stata transennata, e senza curarsi delle abbondanti polveri (contenenti chissà cosa) che si sollevavano. Inoltre quando fu rimosso il tetto contenente amianto non furono in alcun modo avvisati i residenti delle case vicine. Episodi simili non devono ripetersi.
– Tutta l’area del Gabrio è vincolata ad uso pubblico, ma purtroppo ci sembra ormai evidente che la definizione di uso pubblico è soggetta ad interpretazioni. Sarebbe importante che, al contrario di quanto avvenuto per l’area ex Diatto, la destinazione d’uso di quella zona venga decisa dai residenti della zona, e non da amministratori che hanno più volte dimostrato di aver perso (se mai l’hanno avuto) ogni contatto con le realtà che si trovano ad amministrare.
– Il Gabrio e l’area ex Diatto distano esattamente la larghezza di via Frejus. Sarebbe degno di uno struzzo pensare di poter discutere il destino di una delle due aree separatamente dall’altra, tanto più che in ogni incontro avuto con le amministrazioni ci è stato ribadito che per l’area ex Diatto non esiste ancora un progetto definitivo. Qualunque soluzione deve prendere in considerazione i due problemi insieme.
Dato che gli occupanti del Gabrio hanno chiesto all’assessore Passoni di discutere in un incontro pubblico il futuro dell’area che occupavano in un incontro pubblico, e ci auguriamo che l’assessore non voglia negare questa minima dimostrazione di democrazia, noi del comitato Sniarichiosa siamo intenzionati a partecipare a questo incontro, speriamo che molti altri gruppi e cittadini prendano la stessa decisione.
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